giovedì 6 dicembre 2007

Ministri - I soldi sono finiti


Pochi dischi d'esordio suscitano tanta curiosità di questi tempi. Iniziamo dall'aspetto fisico. Copertina minimalista, tanto nero e scritta di nome e titolo dell'opera in un riquadro in rosso. E fin qui niente di particolare. Però, attaccato alla copertina c'è un euro. Si, proprio un euro vero e proprio. I Ministri infatti vi offrono un caffè o qualcosa di equivalore. E questo quando vidi la pubblicità del loro disco sul Mucchio Selvaggio mi fece pensare: ah, ecco un'altra di quelle band che provano a farsi conoscere con un idea interessante e magari solo quella. Niente musica. Recentemente, riprendendo un vecchio numero del Mucchio ho ritrovato quella pubblicità e ormai avvezzo a navigare e visitare quotidianamente le pagine gialle della musica che vanno sotto il nome di myspace ho deciso di andare a trovare questi benefattori. Prima canzone interessante, seconda bella, terza ottima e quarta perfetta. Perchè mi devo fare tutte queste domande sulle strategie commerciali che avrebbero potuto usare per farsi conoscere non l'ho mai capito. So che il nome e il titolo mi avevano conquistato subito, ma quell'euro proprio no. In questo caso il Dio dei bit che attualmente ci guida benedica gli inventori di Myspace e quello delle distribuzioni maledica chi su questo disco sembra non riversare alcun interesse. Impossibile da trovare nei negozi sono stato costretto ad acquistarlo su Itunes con conseguente perdita dell'euro a discapito di una spesa forse minore. A quell'euro ci tenevo. Non per il valore ma perchè sarebbe stato dei Ministri.

Disco d'esordio di un trio chitarra basso batteria, quello che una volta si sarebbe chiamato power rock e che ora chissà cosa potrebbero inventare per definirlo. In pochi non si azzarderebbero a fare riferimenti agli Afterhours, viene spontaneo perchè alla fine in quel tipo di musica il riferimento sono loro. Però sono diversi, simili ma diversi.

Dodici tracce, quaranta minuti. I Ministri vi sputeranno in faccia tutta la loro rabbia. Allora è punk? No, neanche ma per quanto riguarda i testi, il modo di scriverli e gli argomenti trattati potrebbe sembrare. Ma c'è più melodia.C'è più studio e siamo lontani anni luce da quelli, ce ne sono tanti in giro di questi giorni, che credono che il punk sia solo urlare e cosa non importa. Il cantante urla in maniera così intonata che potrebbe tranquillamente fare il capo ultras della curva più grande del mondo, il batterista pompa adrenalina e il bassista armonizza tutto. Ne viene fuori un disco di rock poco melodico e molto duro ma fatto con classe. E quasi per cura rilassante per le orecchie a chiudere tutti i pezzi molto hard c'è sempre un post-finalino con minisession di pura acustica con fisarmoniche, armoniche, chitarre acustiche.

Testi di iper protesta, i Ministri (che all'esordio si chiamavano Ministero del Ritmo) sono giovani e capaci di attaccare su argomenti duri. Analizzano infatti le pochezza dell'attuale società, se la prendono con la televisione, con la chiesa, con chi ci controlla e con l'ignoranza. Sempre però riuscendo a scansare la retorica e creando una linea personalissima e pregevole. Difficile stabilire quale siano le canzoni di punta perchè siamo davanti ad un disco che tra le dodici tracce almeno dieci sono ottime e non ho detto sufficienti ho detto ottime.

Insomma i Ministri (quelli che suonano) sono un gruppo da tutelare sperando che il prossimo disco, che non dovrebbe tardare molto ad uscire visto che questo risale al 2005, ci confermi i pregi di questa band lombarda che meriterebbe palcoscenici più importanti.

Fate insomma come me andateveli a sentire su myspace, trall'altro ben curato e con progetti grafici di promozione minimali ma geniali, se vi piace il genere di sicuro dovrete trovare il modo di procuravi il disco. Non sarà facile ma ne vale la pena perchè un disco così d'esordio così intenso e promettente non l'hanno fatto neanche gli Afterhours.

www.myspace.com/ministri

Andrea Olmi

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